In che modo gli studi d'artista sono diventati i nuovi spazi espositivi?

02.12.24

È un momento difficile per essere un artista a Londra. Gli affitti delle case e degli studi sono in aumento, nell'ambito di una più ampia crisi del costo della vita. Un recente rapporto ha stimato che il reddito medio di un artista è di 12.500 £ all'anno. Trovare uno spazio dove esporre le proprie opere è sempre più difficile, poiché le gallerie, che affrontano le stesse difficoltà, spesso danno la priorità a opere commercialmente valide o, peggio, sono costrette a chiudere.

Possono gli studi d'artista offrire una soluzione? Possono diventare più di un semplice luogo di creazione, trasformandosi anche in spazi dove esporre e vendere le opere? In questo articolo abbiamo analizzato diversi studi di Londra che offrono aree espositive accanto agli spazi di lavoro o che organizzano aperture, dove i visitatori possono entrare a visitare e acquistare opere per sostenere gli artisti.

Mescolare studi e spazi espositivi

 Hypha Studios © Carlo Zambon
 Hypha Studios © Carlo Zambon
 Hypha Studios © Carlo Zambon
 Hypha Studios © Carlo Zambon
 Hypha Studios © Carlo Zambon

Camilla Cole è la fondatrice di Hypha Studios e ci racconta: “Mettiamo a disposizione degli artisti alcuni spazi vuoti in tutto il Paese, assegnando loro l'uso gratuito in cambio di eventi aperti e gratuiti per le comunità locali." Gli spazi di Hypha Studio sorgono in varie città, con diverse sedi a Londra, tra cui una nel cuore del quartiere delle gallerie di Mayfair, dove vengono ospitate mostre e laboratori.

Cole ci spiega che Hypha cerca di rispondere a tre questioni principali:

1. I talenti non mancano, ma è difficile trovare lavoro nel settore artistico.

2. È difficile permettersi di essere un artista - pagare uno studio o farsi notare da una galleria (soprattutto con l'esaurirsi dei finanziamenti e la chiusura di queste strutture).

3. Il mondo delle arti può risultare qualcosa di elitario.

 Hypha Studios © Carlo Zambon
 Hypha Studios © Carlo Zambon
 Hypha Studios © Carlo Zambon
 Hypha Studios © Carlo Zambon
 Hypha Studios © Carlo Zambon

Ne beneficiano sia gli artisti che le comunità, ma anche i proprietari, perché secondo Cole può: “attivare gli spazi mentre sono vuoti, ottenere un grande afflusso di pubblico per gli altri occupanti [e] creare una destinazione”.

Il modo in cui ogni spazio accessibile grazie a Hypha Studios viene utilizzato può variare. Cole afferma: “Abbiamo una soluzione creativa per ogni spazio vuoto. Per i negozi al piano terra, che sono spazi aperti al pubblico, sono perfetti come gallerie con un programma espositivo continuo.

Abbiamo anche spazi che non sono rivolti al pubblico, come edifici adibiti a uffici o all'interno di strutture senza vetrine. Questi li trasformiamo in studi, ma sono più difficili da trovare poiché richiedono un affitto a lungo termine”.

Tutte le vendite sono gestite direttamente dagli artisti, in quanto Hypha Studios è un'organizzazione senza scopo di lucro. Tuttavia, ultimamente sta lavorando a una nuova iniziativa chiamata “Hypha Curates”, che servirà per raccogliere fondi per l'organizzazione e la promozione delle prossime attività.

Il Koppel Project è un'altra organizzazione con studi e spazi espositivi dedicati al sostegno degli artisti emergenti e ai neolaureati delle scuole d'arte. Art Haxhijakupi, responsabile della gestione e della comunicazione del Koppel Project, descrive il modello di business come “una collaborazione con proprietari di immobili e organizzazioni diverse che ci concedono l'uso dei loro edifici per un periodo di tempo limitato. Trasformiamo poi questi luoghi, rendendoli non solo utilizzabili come studi, ma anche convertendone alcune parti in aree per gallerie... L'accessibilità è al centro della nostra missione, poiché forniamo studi a prezzi ragionevoli e, in alcuni casi, completamente gratuiti... Inoltre, il nostro modello prevede il reinvestimento dei proventi per gli studi e per il programma espositivo”.

Barbara, un'artista che ha esposto presso lo spazio The Koppel Project di Kingston, a sud-ovest di Londra, mette in evidenza quanto sia fondamentale avere accesso a uno spazio espositivo “In apparenza sembra che al giorno d'oggi ci siano molte opportunità per mostrare il proprio lavoro, ma una volta iniziato il processo di candidatura si scoprono improvvisamente molte tasse nascoste e costi aggiuntivi... La maggior parte, se non tutto, di questo stress viene eliminata quando The Koppel Project offre uno spazio e supporto ai propri artisti. Avere uno spazio espositivo come questo rende possibile mostrare il mondo che porti dentro di te

Hypha Studios e The Koppel Project conducono entrambi un'esistenza nomade, occupando temporaneamente degli spazi e Haxhijakupi afferma: “Questa esistenza nomade ha plasmato il nostro impegno con la comunità artistica, costringendoci a mettere in discussione modelli di pratica creativa statici e basati sulla proprietà”. È una tendenza che si sta osservando in modo più diffuso anche nelle gallerie che adottano modelli nomadi/pop-up per contrastare i costi elevati di una sede permanente.

Anche la The Bomb Factory Art Foundation, fondata dall'artista Pallas Citroen nel 2015, ha adottato un modello simile, mescolando studi d'artista in tutta Londra con spazi espositivi, tra cui uno gigantesco a Marylebone che ha ospitato anche una mostra del noto artista Mat Collishaw e molte esposizioni di artisti emergenti.

Bow Arts
Bow Arts
Bow Arts
Bow Arts
Bow Arts

Sebbene questo modello di combinazione di studi e spazi espositivi abbia avuto slancio nell'ultimo decennio, non si tratta di un modello nuovo, come dimostra Bow Arts. Il Bow Arts è stato fondato nel 1994 e “i nostri studi sono nati per primi, ma la nostra Nunnery Gallery - il nostro principale spazio espositivo - è arrivata un paio di anni dopo, ed entrambi sono in funzione da oltre 25 anni”, spiega Sophie Hill, direttrice artistica e responsabile degli eventi di Bow Arts. “Il modello è importante perché la galleria offre uno spazio aperto, creativo e di frontiera in cui l'arte può essere promossa ed esposta accanto allo scenario brulicante di luoghi in cui viene realizzata ogni giorno”.

Bow Art sfrutta anche gli spazi temporanei e in un esempio Hill afferma: “Abbiamo collaborato con il duo curatoriale ha.lf (entrambi hanno uno studio presso Bow Arts) per la mostra di grande successo ‘Take a Seat’ - non solo finanziando la mostra e permettendole di prendere forma, ma offrendo agli artisti uno spazio di residenza gratuito per costruire le loro opere d'arte per la mostra nei mesi precedenti l'apertura”. È stata una mostra divertente, in cui gli artisti hanno realizzato sedie d'arte su cui i visitatori si sono seduti. Come le aziende sopra citate, Bow Arts non ha scopo di lucro e promuove gli artisti emergenti con l'annuale Bow Open, che si concentra sulla presentazione degli artisti in studio.

Vendere durante gli Open Studios

L'idea di invitare il pubblico negli studi degli artisti per mostrare “dove avviene la magia creativa” non è una pratica nuova, ma recentemente alcuni di questi spazi hanno iniziato a trasformarla in un'opportunità commerciale reale per gli artisti stessi, che possono vendere direttamente ai visitatori che desiderano acquistare le opere.

Il Wimbledon Art Studios ha adottato questo modello con froza, ribattezzando l'evento come Wimbledon Art Fair perché riteneva che non fosse chiaro che i visitatori potessero acquistare - grazie alla strategia di marketing adottata dalla fiera, l'evento riesce ad attirare un pubblico numeroso. Andandola a visitare in un weekend di novembre, ogni corridoio era animato da visitatori, un risultato notevole considerando che oltre 150 artisti e artigiani espongono solo in un ampio complesso di studi."

Dall'altra parte della strada, il Delta House Studios ha ribattezzato i suoi open studio con il nome di The Secret Studio Show per sottolineare che si tratta di una mostra, dove le opere possono essere acquistate, ma anche di un'occasione per vedere gli studi degli artisti. Questo luogo ospita una galleria che, in occasione di un recente Secret Studio Show, ha esposto le opere degli artisti provenienti anche dall'altro spazio vicino a Delta House. Quest'ultimo, privo di galleria e di open studio, ha così potuto offrire ai visitatori l'opportunità di scoprire le opere degli artisti di entrambi gli spazi. Come conferma il team di artisti che organizza l'evento: “The Secret Studio Show offre agli artisti un'opportunità unica di visibilità e la possibilità di interagire direttamente e costruire relazioni con appassionati d'arte e potenziali acquirenti.

Sia Wimbledon che Delta propongono la vendita di opere e cartoline, o stampe di piccole dimensioni per garantire l'acquisto anche da parte degli visitatori con budget più ridotti, rendendo il collezionismo d'arte più accessibile.

Abbiamo notato che un numero sempre maggiore di artisti utilizza gli open studio come occasione per vendere i propri lavori e un altro esempio efficace che abbiamo visto è quello dei Kindred Studios in West London che ospitano anche una mostra, dove è tutto è in vendita, nel loro spazio espositivo e offrono ai visitatori la possibilità di vedere gli artisti nei loro studi e di acquistare direttamente da loro. È un altro esempio di evento che si svolge nel fine settimana e che è sempre stato molto frequentato ogni volta che l'ho visitato.

Quali sono le previsioni future?

Non mancheranno mai gli artisti che desiderano creare opere ed esporre in un polo culturale come Londra, soprattutto se si considera il numero di scuole d'arte di alto livello presenti in città. Le organizzazioni descritte in questo articolo sono intervenute per fornire uno spazio a questi artisti, sia per esporre le opere, sia per offrire una piattaforma di vendita alternativa. Inoltre, sfruttano il fatto che Londra avrà sempre aree in costruzione e in via di sviluppo, ci saranno sempre spazi dove organizzazioni intraprendenti possono intervenire e allestire studi e spazi espositivi, sia temporanei che a lungo termine.

Come dice Haxhijakupi del Koppel Project: “Il sostegno che offriamo attraverso i nostri spazi espositivi è fondamentale in un periodo in cui è più difficile trovare fondi e ci si aspetta che gli artisti lavorino gratis”.

Cole di Hypha Studios riassume tutto al meglio quando dice: “Gli artisti e i curatori sono le persone più intraprendenti che io conosca, e hanno solo bisogno di uno spazio per mostrare o fare ciò che sanno fare meglio”. In un momento difficile per gli artisti, in cui altri mezzi di sostegno si stanno esaurendo, le organizzazioni descritte in questo articolo offrono le opportunità di cui questi artisti hanno bisogno. Pur non potendo risolvere il cronico sottofinanziamento delle arti nel Regno Unito, esse forniscono una preziosa ancora di salvezza.


Immagine di copertina: Hypha Studios © Carlo Zambon

Tabish Khan è un critico d'arte specializzato nella scena artistica londinese e crede con passione nel rendere l'arte accessibile a tutti. Visita e scrive di centinaia di mostre all'anno, dalle più importanti alla scena artistica emergente.

Scrive per diverse pubblicazioni ed è apparso molte volte in televisione, alla radio e in podcast per discutere di notizie e mostre d'arte. 

Tabish è amministratore di ArtCan, un'organizzazione artistica senza scopo di lucro che sostiene gli artisti attraverso attività di visibilità e mostre. È anche amministratore della prestigiosa City & Guilds London Art School e di Discerning Eye, che ospita una mostra annuale con centinaia di opere. È un amico critico dei progetti UP che portano artisti di fama mondiale fuori dalle gallerie e negli spazi pubblici.

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